#PiazzaGrande di Nicola Zingaretti, ecco il mio intervento

Quella che ho raccontato a #PiazzaGrande di Nicola Zingaretti è una storia semplice.
La storia di una comunità che ha scelto l’audacia piuttosto che la prudenza per conquistare il governo del Municipio Roma VIII.
Abbiamo dato corpo e materia a una coalizione civica e politica, qui a Roma nel più importante laboratorio del MoVimento 5 Stelle, investendo sull’autogoverno come pratica di democrazia integrale. Corpo a corpo, strada per strada, contro i razzisti, i ladri di futuro, gli haters della realtà analogica e non solo digitale.
Abbiamo rigenerato tutto, costruendo un’alleanza sociale fatta di scuole popolari, palestre autogestite, collettivi studenteschi, comunità parrocchiali, orti urbani.
Abbiamo scelto un campo, ma poi abbiamo parlato a tutti: giovani, anziani, centri sociali, parrocchie, comitati, imprese. Nessun ideologismo da difendere né evocazioni evanescenti, ma la radicalità dell’autonomia di un progetto per una società aperta.
La mia comunità non deve e non vuole coltivare nessuna nostalgia di vicende politiche del passato. Né è affascinata dallo spirito della rottamazione che coltiva il nuovismo come vendetta. Piuttosto vogliamo dare ossigeno a una questione generazionale, a tante e tanti giovani che già oggi sono un punto di riferimento in questa città e che pagano oggi politiche che anche da sinistra hanno inseguito la destra piuttosto che aprire spazi di innovazione sociale e libertà.
Contro la logica della leadership a tutti i costi, ci serve un movimento che parta da cento piazze grandi: esperienze materiali di municipalismo generativo che producono società e mutualismo per combattere l’egemonia della frustrazione sociale e risentimento identitario.
Occorre un movimento anti-autoritario, ecologista, femminista per sfidare l’internazionale reazionaria che sta intossicando l’Europa.
Serve il coraggio delle scelte partigiane.
Occorre una rivolta morale che sta dalla parte di Mimmo Lucano di fronte alle deportazioni ordinate da Matteo Salvini; che, di fronte all’arroganza di Giovanardi, sta dalla parte di Ilaria Cucchi e di chi ancora non ha avuto giustizia come Federico Aldrovrandi, Giuseppe Uva, Carlo Giuliani, Giulio Regeni.
L’8 settembre, nel mio Municipio, per commemorare la battaglia in difesa di Roma davanti all’Occupazione tedesca abbiamo realizzato un gigantesco murales in cui due giovani arcangeli colpiscono con delle frecce un soldato nazista. Il monito che campeggia sul murales recita così:
“Qui combattemmo la furia nazifascista
per una Repubblica libera e democratica
per un’Europa solidale e accogliente.
Qui se necessario combatteremo ancora.”
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